Concorso di idee per la progettazione della nuova manica accoglienza di Villa della Regina a Torino.
Il progetto prevede l’inserimento di una Quinta Attrezzata che si fonde con il patrimonio esistente senza imporsi sullo stesso e sull’intorno ma recuperando i percorsi e gli allineamenti esistenti, che diventano lo spunto, il pre-testo su cui si sviluppano la nuova manica edilizia e i nuovi percorsi. La fusione tra vecchio e nuovo avviene sia attraverso l’uso di materiali della tradizione del luogo sia attraverso la giacitura e la scansione del prospetto dell’edificio, che con la riproposizione di uno schema modulare si riallaccia alla manica di collegamento sul fronte est dei giardini e all’edificio principale; punto di partenza fondamentale attorno al quale si sviluppa la nuova manica è comunque l’impianto generale dei giardini.
L’edificio è organizzato in un unico piano fuori terra che costituisce la naturale prosecuzione della manica di collegamento esistente e la chiusura dei giardini sul fronte nord; ospita al centro il collegamento verticale, uno spazio aperto in parte coperto che si trova sull’asse trasversale dei giardini a parterres e separa la zona accoglienza dalla zona di collegamento con la Villa.
La copertura verde diventa parte integrante dei giardini.
Concorso di idee per la progettazione delle opere di valorizzazione dei resti dell’antico tempio romano di piazza Savoia e la definizione di un percorso storico e architettonico nella Susa romana e medioevale.
Il progetto vuole dare nuova dignità alla Piazza, collegandola sia al tessuto storico e archeologico della città sia alla nuova espansione della stessa, facendola così divenire una sorta di cerniera tra il vecchio e il nuovo.
Per fare questo, volendo separare in modo netto i percorsi pedonali da quelli carrabili, si è deciso di creare un percorso sopraelevato, una passerella che attraversa la piazza nelle due direzioni principali, seguita nella direzione nord-sud da una regolare alberatura; viene dunque a crearsi un percorso alberato sopraelevato, che costituisce la prosecuzione di quello che si collega, attraverso il Lungo Dora, alla nuova espansione della città.
Il fronte est ed il fronte ovest della piazza costituiscono poi la partenza dei nuovi percorsi che si collegano al tessuto storico e alle emergenze storico-architettoniche e archeologiche della città.
Concorso di idee per la realizzazione della Sala del Consiglio Provinciale della Provincia di Lecco e la riqualificazione della sede Amministrativa di C.so Matteotti.
Il volume della nuova sala consiliare è molto semplice ed immediatamente percepibile come struttura a sé stante, pur essendo collegato all’edificio esistente per motivi funzionali e formali; si tratta di un semplice parallelepipedo costituito da materiali leggeri (legno e acciaio) che si incastra nell’edificio esistente: questo incastro porta alla definizione di nuovi spazi, sia esterni che interni, attorno ai quali si ridefinisce tutto il piano terreno della sede provinciale, che in questo modo richiama immediatamente la presenza del nuovo edificio, posto nel cortile interno.
Concorso di idee per la realizzazione della Sala del Consiglio Provinciale della Provincia di Lecco e la riqualificazione della sede Amministrativa di C.so Matteotti.
Il progetto vuole dare una nuova immagine all’edificio, mantenendo una sorta di autonomia dall’edificazione circostante pur riprendendo alcune tradizioni dell’architettura locale nell’uso dei materiali.
Il risultato che si vuole ottenere è quello di dare una nuova immagine alla sede della Provincia di Lecco, immediatamente riconoscibile.
Per ottenere questo risultato si dota l’edificio di una pelle totalmente nuova, che riveste la muratura esistente migliorandone inoltre la prestazione energetica. Questa nuova pelle è costituita da un isolamento a cappotto realizzato con pannelli in fibra di legno, rivestito e protetto da una finitura superficiale divisa in due tipologie:
un rivestimento in doghe di legno lamellare, con funzione di frangisole, che scende fino a terra andando a caratterizzare con la sua interruzione i nuovi accessi all’edificio;
un rivestimento in Rheinzink che funge da coronamento dell'edificio e crea una sorta di risvolto della copertura, terminando e chiudendo il rivestimento in legno lamellare prima descritto.